Barozzino su quella vicenda ha scritto anche un libro e, raccontandola, disse che quando venne licenziato con l'accusa di essere un sabotatore della fabbrica: ''Mi sentii - disse - come se una mattina qualcuno si fosse svegliato e avesse deciso chi io dovevo essere''. Quella frase mi restò non so perchè impressa e mi è tornata alla mente qualche giormo fa, quando mi sono guardato il quinto episodio della prima stagione di Hell on Wheels. Il capo del cantiere per la costruzione della ferrovia litiga con uno degli operai negri e per dirimere la questione viene ordinato loro di sfidarsi in un match di pugilato. I due accettano, ma alcuni neri vogliono dissuadere il loro compagno dal battersi: ''Se vinci i bianchi ti massacreranno lo stesso'', gli dicono. E lui, il personaggio di Elam, interpretato dal rapper Common, gli risponde: ''Per tutta la vita qualcun altro ha deciso chi io fossi. Da ragazzo avevano deciso che ero uno schiavo. Dopo la guerra hanno deciso che ero un operaio, questa è l'unica occasione che ho per decidere chi sono''.

E alla fine gli si perdona pure il protagonista, un tizio belloccio che si chiama Anson Mount e che sembra aver mandato a memoria gli spaghetti western di Leone, quelli in cui Clint Eastwood, di cui Anson non ha però lo spessore, aveva solo due espressioni: una col sigaro e una senza sigaro.
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