mercoledì 2 maggio 2012

Homeland e quel dazio alla serialità *

*Paacs (post ad alto contenuto di spoiler)

   La serialità ti offre la possiblità di vedere gli sviluppi di una storia che ti appassiona. Ma ti costringe spesso a scendere a patti con la necessità degli sceneggiatori di allungare, stiracchiare le storie anche se sta scrivendo una serie di grande qualità. Anche se la suddetta serie avrebbe chiuso perfettamente il cerchio in dodici episodi. Lo testimonia la prima stagione di Homeland. La serie ci mette undici puntate per arrivare al gran finale di stagione che, è chiaro, avrebbe dovuto terminare con la morte di Brody. Ma la serie ha avuto un grande successo, ha vinto i suoi bravi premi e quindi va rinnovata per una seconda stagione. Bene, si potrebbe scommettere su un nuovo personaggio, su una storia che parta dalla prima stagione ma prenda altre strade.
   E invece no, la serialità made in Usa impone di salvare i protagonisti: credo sia nato così il finale di stagione in cui la bomba di Brody fa cilecca, come fosse un tric-trac comprato sulle bancarelle. In cui il terrorista dai capelli rossi pronto a farsi saltare in aria finisce nel cesso a rimettere insieme i fili della bomba col meccano. In cui la figlioletta riesce a telefonare al papy un nanosecondo prima che spinga il detonatore.
   Peccato, una caduta di stile riparata solo in parte dal momento di lucidità del personaggio di Claire Danes, quella sì, l'unica verosimile fino in fondo. Un dazio pagato alla serialità che Homeland dovrà scontare nella seconda stagione. E dovrà davvero stupirci per farcelo dimenticare.
   Ma se la quasi perfetta circolarità della prima stagione di Homeland è stata violentata dai nuovi contratti, la macchia è ancora più evidente in serie come Lost, in cui gli scenggiatori volevano far credere di avere un disegno ampio, che comprendesse tutte le stagioni girate. Ma questa è proprio un'altra storia...

1 commento:

  1. ...e tanto per aggiungere S P O I L E R a S P O I L E R, inserirei nella caduta di stile anche l'improbabile reazione del terrorista capo al flop di Brody... dopo aver programmato con fanatismo pluriennale la vendetta contro gli Usa per la strage dei bambini (tra cui suo figlio), 'perdona' Brody, fa ammazzare Tom Walker (che invece lo aveva servito fedelmente senza sbagliare un colpo) e accetta un repentino cambio di strategia, quello dell'infiltrazione politica di Brody ai piani alti dell'Amministrazione americana... Davvero ai confini della realtà!

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